Givenchy
Primavera-Estate 2013 – Per questa stagione, Tisci si è sforzato di celebrare la propria personalità attraverso le sue creazioni; il suo nome è diventato un’icona, alla stregua del marchio stesso. Abbiamo assistito all’equilibrio tra durezza e morbidezza, spigolosità e purezza, che lo stilista ha descritto come “superduro e perciò supermorbido”, con una tendenza ai tagli anni Sessanta. La conciliazione era evidente nella diversità dei top: da una parte, arricciati e sbracciati e, dall’altra, luminosi e completi di maniche. Dal punto di vista dei colori, i toni del celeste erano contrapposti a quelli del nero; entrambi rappresentativi dei due diversi concetti. Gli accessori consistevano in semplici pochette e collarini clericali, con dei rivetti a fermare vita e spalline, come ornamento per sé, ma anche per favorire la progressione di balze e volant. La silhouette risultava arcuata, non solo dalle camicette con maniche fluttuanti, ma anche dalle giacchette con maniche curvate. Tessuti translucidi si libravano su rigidi e più strutturati top, pantaloni e gonne, e gli splendidi plissé hanno aggiunto un tocco di femminilità ai più strutturati cappotti: un classico esempio di femminilità contenuta.