Cary Grant

Copyrights & credits: AFP / The Kobal Collection – Cary Grant

Con una garbata virilità e un sorriso ammiccante, non c’è da stupirsi che Cary Grant sia stato una delle più influenti icone maschili degli anni Cinquanta e Sessanta. Con uno stile che, ancora oggi, ha una forte presa sulla moda maschile, Grant è considerato anche uno dei migliori attori, se non il migliore, della Hollywood dell’età dell’oro: è apparso, infatti, in più di settanta film e venne nominato Miglior Attore di tutti i tempi dall’American Film Institute.

Nato Archibald Alexander Leach nel 1904, a Bristol, Grant, figlio unico, conobbe un’infanzia non molto felice. All’età di sedici anni entrò a far parte della compagnia di saltimbanchi “Bob Pender Stage Group” in qualità di funambolo, viaggiando con loro fino in America per un tour della durata di due anni. Dopo che il tour finì, rimase in America continuando ad esibirsi, rafforzando così quelle abilità che si sarebbero rivelate preziose per la sua futura carriera da attore.

Grant conobbe per la prima volta le luci della ribalta dopo aver preso parte a numerosi musical a Broadway. Nel 1931 si trasferì a Hollywood, dove ben presto firmò un contratto con la Paramount Pictures. Durante questo periodo interpretò ruoli da protagonista, al fianco delle più grandi attrici dell’epoca, come Marlene Dietrich e Mae West. Tuttavia fu solo nel 1936, quando passò sotto contratto alla Columbia Pictures, che la sua carriera decollò definitivamente. Raggiunse la fama con il film “L’orribile verità” e per i trent’anni successivi divenne la punta di diamante del box office. Per i quattro anni che seguirono a quel primo film di successo, Grant riuscì ad imporsi anche nella commedia, interpretando pellicole tra cui “Incantesimo”, “Le mie due mogli” e “Avventurieri dell’aria”. Lavorò sempre fianco a fianco con i più grandi protagonisti del cinema del tempo: recitò per tre volte insieme a Katharine Hepburn e venne diretto in quattro film da Alfred Hitchcock, per il quale divenne una sorta di attore “feticcio”.

Con il mondo che lo osservava, Grant doveva mantenere un elevato standard di eleganza oltre ad un alto profilo professionale. Inizialmente cercò di ispirarsi allo stile di Fred Astaire, che amava indossare colori chiari e luminosi. Tuttavia, Grant non si soffermò a lungo su questo stile, sviluppando una propria estetica: classica e semplice, caratterizzata da colori monocromo che conferivano al completo un fascino senza tempo. Un virile abito in tre pezzi nelle tonalità del blu scuro, grigio o nero, completava l’immagine dell’attore, contribuendo a rendere inconfondibile il suo look affascinante.

Nonostante Cary Grant vestisse sempre con qualche formalità e non fu mai visto apparire particolarmente casual, maglioni a trecce e cardigan gli permisero di discostarsi dall’abito classico, permettendogli di essere più rilassato e non rinunciare allo stile. Solitamente portava un paio di Brogues, nelle tonalità del marrone o del nero, abbinate al vestito, ma mai dello stesso colore.

Il grande senso dello stile di Grant gli conferiva una figura elegante, apparendo sempre ben curato, affascinante, il paradigma stesso della mascolinità. Le donne di tutto il mondo si innamorarono dell’attore inglese-americano in abiti accattivanti, capelli sempre perfetti e occhi brillanti. Grant ha lasciato una delle più rilevanti eredità all’industria del cinema; gli è stata inoltre dedicata una statua nel porto del luogo dove nacque. Con dieci Oscar vinti durante tutta la sua carriera, Grant lascia dietro di sé una traccia piuttosto difficile da seguire.

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Written by Sabina Rouse

Sabina Rouse, current English Literature student at the University of Reading in her second year. She enjoys writing for the Fashion and Beauty sections of the University Newspaper Spark* in addition to contributing to the online magazine Lust and Found. Sabina writes for the Biographies section of Catwalk Yourself.


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