Issey Miyake

Nato a Hiroshima, Giappone, 1938

Designer Biography Issey Miyake

Credit & copyrights: “Hiroshi Iwasaki, 2010″

Miyake aveva sette anni quando fu testimone e si salvò dalla bomba atomic che uccise 200.000 persone a Hiroshima. Per aver sviuppato l’osteomielite tre anni dopo, un malattia del midollo osseo, sua madre morì poco dopo.

Miyake studiò graphic design alla Tama Art University a Tokyo, laureandosi nel 1964. Trasferitosi a Parigi, Miyake ottenne un lavoro con Guy Laroche e Huber de Givenchy. Miyake si trasferì poi a New York e trovò lavoro con Geoffrey Beene.

Con una variata esperienza, Miyake ritornò a Tokyo nel 1970. Vedendo che si era generato un mix tra i kimono e le forme occidentali, Miyake fu ispirato a creare un nuovo stile e fondò il Miyake Design Studio. Inizialmente si focalizzò sull’abbigliamento da donna, e lanciò la sua prima collezione nel 1971, presentandola a New York. La sua prima sfilata aveva una ragazza che si strappava via di dosso i suoi modelli. Il rumore che creò la sfilata diede a Miyake una fama di breve durata.

Nel 1973 Miyake trasferì le sue presentazioni a Parigi, e da allora ha sfilato lì ogni stagione.

L’anno dopo Miyake aprì il suo primo negozio in Giappone. Un anno dopo invece aprì il suo primo negozio internazionale, a Parigi.

Dal 1976 Miyake iniziò a presentare abbigliamento da uomo insieme alla collezione da donna. La graduale introduzione portò Miyake a lanciare una collezione completa nel 1978.

Durante gli anni ottanta Miyake si assicurò che i riflettori fossero puntati su di lui, causando attenzione con le sue sfilate controverse. Miyake tenne una mostra Bodywork, con modelle in silicone nero sospese dal soffitto, altre nascoste nell’oscurità, mettendo i limiti alla convenzionale presentazione di moda.

Nel 1985 Miyake lanciò Issey Miyake per uomo, un marchio pienamente indipendente. Verso la fine degli anni ottanta Miyake perseguì ancora di più la sua creatività e il suo sviluppo, concentrandosi specialmente con la sperimentazione delle pieghe.

Nel 1987 fu aperto un negozio Issey Miyake per uomo, e un negozio principale a New York. Due anni dopo due altri store vennero aperti a Parigi e a Londra.

Nel 1988 Miyake collaborò con il fotografo Irving Penn, creando un book fotografico. Quattro anni dopo disegnò gli outfit per i Giochi Olimpici per la Lituania,

nel 1993 Miyake ha ricevuto la Legione d’Onore dal Governo francese, che è stato seguito da un premio del London’s Royal College of Art- un dottorato onorario. Lo stesso anno gli esperimenti precedenti di Miyake con le pieghe sono risultati nelle ‘Pleatse Please’, un serie di pezzi in poliestere con una nuova tecnica di pieghettatura usata sui disegni.

Nel 1994, Naoki Tazikawa è diventato il responsabile per Issey Miyake, permettendo a Miyake di avere più libertà per ricercare e creare i suoi modelli.

Dopo trent’anni di esperienza, Miyake ha dato controllo sui modelli a Naoki Takizawa nel 2000. Nominato capo stilista, Tazikawa ha tenuto questa posizione fino al 2007, con la sua ultima presentazione della collezione primavera/estate 2007.

Dai Fujiwara è stato nominato direttore creativo dal 2007, lavorando per la collezione autunno/inverno 2007, alla collezione finale autunno/inverno 2011. A sostituire Tazikawa è stato Mr Yoshiyuki Miyamae. Ha fatto parte dell’azienda nel 2001, e la sua prima collezione è stata per la primavera/estate del 2012.

Issey Miyake pensa alla forma prima della moda. Le sue collezioni vengono descritte come ‘monastiche’ e ‘misteriose’, gli abiti non convenzionali di Miyake usano le ultime tecnologie e gli ultimi sviluppi. Basato sul concetto originale dell’uso di ‘un pezzo di vestito’ per ricoprire il corpo, Miyake e la sua azienda hanno raggiunto fama internazionale attraverso la sperimentazione, lo sviluppo e la ricerca del loro lavoro.

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Written by Saxony Dudbridge

Saxony Dudbridge was one of the first contributors to the Catwalk Yourself project, Saxony studies International Fashion Marketing and she is responsible for our great History and Designers Biographies sections.


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